La galleria d’arte “Studio la Città” in Lungadige Galtarossa 21 ospita la mostra personale dell’artista tedesco Michael Najjar “Outer Space”, una raccolta video e fotografica avveniristica e totalmente incentrata nel rapporto tra la Terra e lo spazio, nel progresso della tecnica, nella proiezione dell’uomo verso l’Universo.
Il nome “Outer Space” definisce in modo esatto il cuore del progetto di Najjar: in un’epoca dove le distanze tra i continenti terrestri si sono assottigliate, le fotografie e i video testimoniano e rappresentano la volontà di esplorazione di un “Nuovo Mondo”, di un nuovo spazio, dove l’artista non si limita a essere un semplice osservatore ma sperimenta in prima persona una vera e propria preparazione come astronauta nei centri di formazione aerospaziale in Germania, negli USA e in Russia.
Dalle sue esperienze Najjar trae quattro video che “illuminano” il contrasto tra la pesantezza della materia e la leggerezza del cielo, tra la forza di gravità e l’aspirazione umana ad abbattere i propri limiti.
Il primo, “spacewalk”, mostra l’artista nell’ingombrante tuta spaziale, immerso in 5 milioni di litri d’acqua, che effettua la prova di “camminata lunare”: un liquido amniotico extraterrestre, collocato a una lontananza siderale dalla realtà, come suggerisce la vista del pianeta Terra da un oblò, piccolo e distantissimo.
“equilibrium” è la caleidoscopica e vertiginosa ripresa effettuata da un velivolo, “skyfall” filma l’artista nel lancio da un aereo da una altezza di 10.000 metri: le immagini intendono riprodurre gli effetti che il corpo deve affrontare nella sfida alle leggi della fisica, con un tocco artistico.
Di natura diversa è “orbital cascade_57-46”, che si focalizza sul problema dei detriti accumulatisi attorno all’orbita terrestre, dal 1957 fino ai giorni nostri: gli scarti della ricerca umana avvolgono la Terra e impattano tra loro, creando nuovi frammenti e mettendo in pericolo le future missioni spaziali.
La galleria fotografica presenta dei fermo immagine che rivelano i vari aspetti della ricerca umana lanciata nello spazio: il perfezionamento della tecnica, rappresentato da grandiose stazioni astronomiche e il fallimento che inevitabilmente si accompagna alla sperimentazione delle nuove tecnologie; l’ultima teoria del “Big Bounce” sulla nascita del nostro Universo e la sua fine con il collasso della via Lattea e la galassia Andromeda; i deserti del Cile visti come i desolati paesaggi marziani e la nascita di nuovi ecosistemi extraterrestri per una futura colonizzazione.
La mostra “Outer Space” apre al visitatore una finestra sul futuro e sulle invenzioni dell’umanità, in attesa di un viaggio cosmico, ricerca continua di una risposta alle domande sulla nostra identità; disponibile al pubblico fino a data prorogata del 5 dicembre 2015.