Si è svolto a Verona il secondo appuntamento del ciclo delle Conferenze di Castelvecchio, ormai appuntamento consolidato per gli appassionati d'arte veronesi.
Ogni anno vengono proposti a scadenza mensile degli incontri con esperti d’arte, che illustrano gli esiti di nuovi studi, mostre in corso o in programma, figure di grandi artisti, storici, critici e collezionisti d'arte.
Il Prof. Guido Beltramini, direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, ha illustrato, con estrema chiarezza, ciò che si auspica essere una grande mostra in programma alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, che racconterà a partire da marzo 2016, come il libro cambiò il mondo. Tutto questo attraverso la figura di Aldo Manuzio.
Una mostra che non vuol essere documentaria ponendosi come obbiettivo, quello di raccontare una storia in un determinato contesto sociale e culturale, attraverso il dialogo tra dipinti, sculture, libri, oggettistica ed architettura.
A fare da ponte tra Verona e Venezia, è la mostra in corso a Castelvecchio: “Aldo Manuzio e l'Hypnerotomachia Poliphii" di Francesco Colonna / 1499, aperta fino al 31 gennaio 2016, con il libro considerato "il più bello di tutto il Rinascimento".
Il prossimo appuntamento con le conferenze di Castelvecchio sarà il 15 dicembre con il tema "Il Museo Archeologico al Teatro romano di Verona: storia e recente riqualificazione", con l'intervento di Margherita Bolla, della Direzione Musei d'Arte Monumenti Comune di Verona.
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