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Cinzia Bighellini

Cinzia Bighellini

Dalle arti marziali ai cartoons, insaziabile curiosa, ascolto il mondo che mi circonda in tutte le sue sfumature esprimendolo attraverso la scrittura, mia grande passione da sempre.

Il Castello scaligero di Villafranca di Verona ha ospitato con grande successo la seconda data del tour estivo di Francesco De Gregori, intitolato “De Gregori dal Vivo”, nell'ambito della rassegna Villafranca Festival 2024. Questa storica location, immersa nel fascino medievale, si è trasformata in uno scenario perfetto per una serata di musica e emozioni.

 

L'Apertura del Concerto: Angela Baraldi

 La serata è iniziata con l'apertura di Angela Baraldi, talentuosa cantante e attrice, accompagnata alla chitarra da Federico Fantuz. Il sodalizio tra Angela Baraldi e Francesco De Gregori ha radici profonde, risalenti al 1993. La Baraldi ha eseguito “A piedi nudi”, il brano che le è valso il Premio della Critica “Mia Martini” al Festival di Sanremo del 1993. Questa canzone le ha poi aperto la strada all’incontro con De Gregori nello stesso anno.

 Successivamente, Angela Baraldi ha presentato il suo nuovissimo brano “Cosmonauti”, una performance che ha messo in luce la potenza e l'impatto della sua voce.

 

Il Grande Rientro di Francesco De Gregori

 Dopo l'apertura di Angela Baraldi, è salito sul palco il cantautore Francesco De Gregori, accolto calorosamente dal pubblico entusiasta. De Gregori ha intonato un duetto con Angela Baraldi, eseguendo la canzone “Sento il fischio del vapore”, un brano dall’album inciso da De Gregori e Giovanna Marini e pubblicato nel 2002.

 

La Scaletta del Tour Estivo

Per il suo tour estivo, De Gregori ha scelto una scaletta che privilegia brani meno noti, ma particolarmente ricchi di contenuto sociale. Questa selezione ha messo in risalto il lato più riflessivo e impegnato della sua musica, accanto ai classici del suo repertorio che hanno segnato la sua carriera.

De Gregori ha ammesso di essere stanco di cantare i brani che lo hanno portato alla ribalta popolare, desiderando dare spazio a composizioni meno conosciute ma significative.

 

L'Interazione con il Pubblico

Durante il concerto, Francesco De Gregori ha mostrato inizialmente una certa distanza dal pubblico. Tuttavia, la sua empatia è cresciuta notevolmente verso la fine dello spettacolo. I fan, che inizialmente sembravano seguire i brani con un interesse contenuto, hanno gradualmente mostrato un entusiasmo crescente.

Le canzoni di De Gregori hanno da sempre accompagnato una generazione, raggiungendo il cuore dei suoi ascoltatori. Nonostante la sua apparente riservatezza, il pubblico ha continuato a dimostrare il suo affetto e apprezzamento, convinto che "i soldini" spesi per il concerto siano sempre ben investiti in emozioni e musica di qualità.

 

Conclusione

Il concerto di Francesco De Gregori al Castello di Villafranca di Verona è stato un evento memorabile, capace di mescolare la storicità della location con l’eccellenza della musica. Con una scaletta ricca e una performance che ha saputo emozionare e coinvolgere, De Gregori ha confermato il suo status di grande artista e continua a essere un punto di riferimento nel panorama musicale italiano.

Organizzazione

Come sempre l’organizzazione di alta professionalità di Eventi Verona non lascia nulla al caso, precisione, attenzione allo spettatore e sicurezza 

The "Street Wine Garda" Event

From July 6 to 8, "Street Wine Garda" transformed the Regina Adelaide lakefront into a large open-air wine cellar. The seventh edition of the event, sponsored by the Veneto Region and the Municipality of Garda, attracted wine lovers and tourists with over 1 50 labels for tasting from wineries and consortia in Veneto and Lombardy.

Tasting Program

Every evening, from 6pm to 11pm, participants walked with the iconic tasting kit, accompanied by live music, including piano, violins and DJ sets. The route offered a selection of wines from the main wine-producing areas of Veneto, such as Valpolicella, Soave, Valdobbiadene and Collio.

Food and Wine and Street Food

In addition to wine, "Street Wine Garda" offered a wide selection of street food: porchetta from Ariccia, arrosticini from Amatrice, Alto Adige products from Gusto&Arte, and risotto all'isolana from Risotto Mania, served at comfortable standing tables.

Music & Entertainment

The three evenings were enriched by a refined musical program: Sole on piano and vocals on Saturday, violins and DJ night by the group Note dal Vivo on Sunday, and Palmas Featuring Zampe on Monday.

Participation and Event Map

At the central cash desk, visitors purchased a tasting ticket (8 tokens for €15) with a glass included. A detailed map indicated all the participating wineries, allowing them to freely explore the event.

Participating Wineries

The wineries participating in the 2024 edition of "Street Wine Garda" include:

  • Bandages (Verona)
  • Gorzoni Winery (Mantua)
  • Quistello Winery (Mantua)
  • Virgili Cellars (Mantua)
  • Vitevis Cellars (Gambellara – VI)
  • Fornel House (Verona)
  • Castrini Lugana (Pozzolengo – BS)
  • Garda DOC Consortium (Verona)
  • Mantua Wine Consortium (Mantua)
  • Mamaor Court (Verona)
  • Marconi Court (Verona)
  • Cottini Marco (Verona)
  • Ferro13 (Verona)
  • The Pignetto (Verona)
  • Madinelli wines (Verona)
  • Redalmo (Verona)

"Street Wine Garda" offered an unforgettable experience for wine lovers, consolidating itself as an unmissable summer event on the Garda lakeside.

Il 20 maggio 2024, il Teatro Filarmonico di Verona ha accolto con entusiasmo la compagnia teatrale de "I Legnanesi", protagonista della nuova produzione "Guai a chi ruba". La regia di Antonio Provasio, i testi di Mitia Del Brocco, e le scenografie e i costumi di Enrico Dalceri hanno reso lo spettacolo indimenticabile.

Comicità di Qualità al Teatro Filarmonico

La comicità de “I Legnanesi”, mai sopra le righe, evoca l'atmosfera dell'avanspettacolo, dove la risata scaturisce naturalmente dalla messa in scena. La famiglia Colombo - interpretata da Antonio Provasio (Teresa), Enrico Dalceri (Mabilia) e Italo Giglioli (Giovanni) - insieme agli altri personaggi del cortile, si trova coinvolta in una serie di eventi che li portano perfino in tribunale.

Trama di "Guai a chi ruba"

Mabilia, forte dei sani principi ricevuti in famiglia, decide di aiutare Carmine (Maicol Trotta), un ragazzo problematico. Carmine, con un passato da mariuolo ma desideroso di riscatto, cerca di aiutare la famiglia Colombo, causando una serie di malintesi. Giovanni è accusato di falsificazione di firma e Teresa di furto, portando entrambi davanti a un giudice. La pungente ironia di Teresa, che sa "mettere in riga" famiglia e cortile, arricchisce la trama. Quando tutto sembra perduto per la famiglia Colombo, un colpo di scena risolve la situazione.

Un Successo di Pubblico

Il pubblico di Verona ha accolto calorosamente ogni personaggio, con applausi e risate che hanno coinvolto anche gli attori. Due ore di spettacolo che lasciano il segno, creando l'attesa di un prossimo appuntamento con “I Legnanesi”.

Guarda "Guai a chi ruba" di I Legnanesi

Se hai perso questo straordinario spettacolo, resta sintonizzato per le prossime date. Non perdere l'occasione di vivere l'ironia e la comicità de “I Legnanesi”, una compagnia teatrale che continua a conquistare il pubblico italiano con le sue performance irresistibili.

 

La suggestiva cornice del Castello scaligero di Villafranca di Verona ha ospitato, nella serata del 09 luglio, lo spettacolo "Eleganzissima" che ha visto una Drusilla Foer (Gianluca Gori), autrice e interprete, regina per una notte accompagnata dai musicisti Loris Di Leo al piano, Nico Gori al sax e clarinetto e in alcuni momenti alla chitarra classica da Franco Godi suo produttore e manager.

 

Lo spettacolo non è solo un racconto di viaggio con aneddoti della vita di Drusilla, ma soprattutto un'esplorazione di sentimenti ed emozioni che danno vita all'interpretazione di canzoni famose di artisti tra i quali Amy Winhouse, Don Backy, Enzo Jannacci e una struggente "I Will Survive" di Gloria Gaynor.

 

Un viaggio vero e proprio quello di Drusilla Foer dai natali in terra senese, a Cuba, Parigi, Chicago, Bruxelles, Madrid e New York dove ha dato vita a un negozio di abiti usati firmati chiamato "Second Hand Dru", nome dal significato equivoco, che Drusilla racconta di averne capito solo in un secondo momento la vera traduzione newyorkese, che è diventata "in poco tempo un punto di ritrovo di artisti, pensatori e rock star e persone semplicemente speciali"

 

La sagace comicità di Madame Foer, è trainante ma èla vena sottile che accompagna tutto il recital: la malinconia, più o meno a tratti evidenziata, che lascia nello spettatore l'impronta finale, come un timbro di chiusura.

 

Uno spettacolo che lascia ricchi dentro e la felice consapevolezza che esistono personaggi come Drusilla Foer, che conclude con una frase "non bisogna confondere la superficialità con la lievità". Non a tutti è dato comprenderne la differenza.

Organizzazione impeccabile come sempre quella di Eventi Verona.

La cornice ad una serata perfetta l'ha offerta il Teatro Romano di Verona, con la location il panorama e la temperatura graziata dal caldo dei giorni precedenti, il soggetto: il concerto dei britannici Incognito, una tra la band di acid jazz/jazz funk attualmente

attive, capitanata dal suo leader storico Jean-Paul "Bluey" Maunick, perno della formazione che ha visto alternarsi negli anni sassofonisti, bassisti, batteristi e vocalist di calibro internazionale.

Un Teatro Romano gremito di appassionati, che hanno saputo cogliere fin dall'inizio lo spirito del concerto all'insegna della fratellanza e della musica che abbatte ogni barriera, come ricorda "Bluey" nei suoi brevi monologhi introduttivi ai brani.

Gli stessi Incognito sono portatori sani del messaggio, un melting pot di origini culturali, etniche, che non poteva che riversarsi nella loro musica un mix di jazz, soul, funk, dando vita all'acid jazz.

Un concerto dai ritmi coinvolgenti e straordinari che sottolineano ancora un a volta lo spessore musicale e artistico degli Incognito, sul palco del live al Teatro Romano una formazione da brividi e dalle vibrazioni uniche.

Un crescendo musicale che ha travolto il pubblico e che ha portato tutto l'Anfiteatro Romano a ballare al ritmo dei brani più famosi della band.

La scaletta:

  • Parisenne Girl
  • Labour of Love
  • Only a Matter of Time
  • I See the Sun
  • When The Sun Comes Down
  • A Shade of Blue
  • Still a Friend of Mine
  • Colibri
  • The B&K &Supersonic Lord Sumo
  • 1975
  • As
  • (Stevie Wonder cover)
  • I Love What You Do for Me
  • Deep Waters
  • Don’t You Worry ‘bout a Thing
  • (Stevie Wonder cover)
  • Always There

 

In chiusura a ribadire il messaggio di pace, amore e fratellanza: Is This Love (Bob Marley & The Wailers.)

 

 

Organizzazione impeccabile come sempre quella di Eventi Verona.

L’edizione 2023 del Festival della Bellezza ha ospitato, sul palco del Teatro Romano di Verona, Patty Pravo con il suo Minaccia Bionda Tour.

L’incipit della serata è stata la canzone “Scende la pioggia ma che fa” il brano di Gianni Morandi del ‘68, infatti all’inizio del concerto la pioggia è scesa e al secondo brano un “fuggi fuggi” generale che non ha comunque fermato l’anima ribelle di Patty Pravo, che ha avuto ragione anche del tempo.

Lo spettacolo in tour è un diario di viaggio attraverso i mille colori e sfumature della lunga carriera della cantante, assoluta interprete del suo tempo ma anche oltre mai etichettabile.

Brani storici alternati a quelli più recenti e sperimentali e una scenografia perfetta, hanno dato vita ad una serata intimista che ha coinvolto il pubblico.

Nicoletta Strambelli e Patty Pravo due anime in un corpo solo, il risultato non poteva che essere uno spirito libero, anticonformista. carismatico quasi algido come quello dell’iconica artista.

 

L'edizione 2019 del Festival della Bellezza -"L'Anima e le Forme" offre un cartellone ricco di appuntamenti, come l’esibizione del maestro Nicola Piovani nella suggestiva cornice del Teatro Romano di Verona accompagnato da una ensemble composta daMarina Cesari al sax/clarinetto, Pasquale Filastò al violoncello/chitarra, Ivan Gambini alla batteria/percussioni, Marco Loddo al contrabbasso, Rossano Baldini alle tastiere.

"La musica è pericolosa" è un viaggio nei ricordi, nelle sensazioni e nella frase pronunciata a suo tempo da Federico Fellini chesi ritrova il significato del concerto. E' lo stesso Piovani che spiega come debba essere intesa la frase nella sua eccezione positiva: una sensazione di spaesamento quasi adolescenziale simile al primo innamoramento.

Gli aneddoti legati alle celebri composizioni del maestro Piovani svelano lati poco conosciuti dei registi con cui ha lavorato, come: Federico Fellini, che amava ascoltare di tutto durante le sedute di composizione, sedute quasi terapeutiche dove il regista lasciava andare la mente e la fantasia; Mario Monicelli con cui invece le sedute erano veloci e istintive.

Nicola Piovani racconta anche quando, seduto al pianoforte, accarezza i tasti e subito le note prendono il colore dei film di successo come: "L'intervista" e "Ginger e Fred" di Federico Fellini, "Il Marchese del Grillo"  e "Speriamo che sia femmina" di Mario Monicelli, "Jamon Jamon" di Bigas Luna.

L'amore per la musica del maestro Piovani è palpabile e come in un'ipotetica lezione, sale in cattedra e illustra come la forza della musica arrivi dall'antichità, ricordando il potere del canto delle sirene sconfitte da Orfeo o il ballo con cui Salomè concupì Erode proponendo un dittico "Partenope" e"La danza dei sette veli", accompagnati dai disegni di Milo Manara proiettati sullo schermo di scena.

Il viaggio prosegue e il pensiero si ferma su Marcello Mastroianni e sulla canzone "Caminito" cantata sul set del film argentino del 1993 "De eso no se habla" o ricordando le sensazioni provate da adolescente quando sentiva arrivare la banda per i festeggiamenti del santo patrono, ricordi diventati spunto per l'aria d'ingresso negli spettacoli di Roberto Benigni come la melodia ripetuta delle campane di un convento detto "suore di Ivrea", MI FA SOL, che venne inserita come rif nella canzone di Fabrizio De André "Storie di un impiegato".

In chiusura bis con la colonna sonora del film "La vita è bella".

Un concerto non concerto quello di Nicola Piovani quasi uno storytelling che ha saputo trasportare il Teatro Romano in un viaggio immaginario di sentimenti e sensazioni.

Un applauso all’organizzazione IDEM sempre attenta alla qualità e alla “bellezza”.

Al Modus - Spazio cultura nuovo appuntamentocon la rassegna Great Acustics, percorso dedicato all'universo del cantautorato e alla musica blues, etno, folk. Ospite della serata Massimo Coppola accompagnato da Marco Mottola al contrabbasso, Stefano Naclerio alsassofono, Beppe Gioacchini alle percussioni.

A un anno dalla presentazione del terzo album "Cristallino" edito da Freecom, il primo "The Answer" (2011) e il secondo "Sinceri Oroscopi" (2013), Massimo Coppola ripropone sul palco del Modus, brani in una versione più jazz grazie all'aggiunta del sassofono di Stefano Naclerio.

"Cristallino" è un album a tratti crudo e a tratti aperto ai “sogni”, perchè l'uomo per natura è un sognatore, intrappolato nelle catene di una società che illude e disillude un po’ l'antitesi dei buoni sentimenti. Il genere umano alla fine è la somma di ciò che è positivo e di ciò che è negativo, yin e yang, nell'eterna ricerca dell'equilibrio, come nei brani "La pace interiore" e "Controtempo".

Con i brani "L'embolo è il sintomo" e "Lotte"  il pensiero corre al film "Un giorno di ordinaria follia"  (film del 1993 diretto da Joel Schumacher), l'esplosione o l'implosione dell'anima, il punto di non ritorno.

Ma la sua musica è aperta alla speranza e ai sogni come in "Ancora Stelle" perché "...il mondo è ancora di chi ride", "Percorrere" o"Sano come un pesce" emblema dell'album.

Nella serata hanno trovato posto anche rivisitazioni significative per l’animo dell’artista, come "Pale Shelter" dei Tears for Fears, "Maronna Mia" Pino Daniele, "Stella di Mare" Lucio Dalla, "Mad World" Roland Orzabal cantata in coppia con la brava Silvia Falivene.

Un album che può essere considerato come un vino da meditazione e un ottimo spunto di riflessione.

La splendida cornice della Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico ha ospitato una delle più importanti interpreti e autrici del panorama soul, jazz e R&B del Regno Unito: Sarah Jane Morris accompagnata dai chitarristi Tony Remy e Tim Cansfield.

L'occasione: la presentazione del disco "Sweet Little Mystery. The songs of John Martyn", nel quale, la cantante e autrice britannica, con la collaborazione di Tony Remy, ha voluto rendere omaggio al musicista scozzese John Martyn, indiscusso talento dalla vita travagliata che ha spaziato dal folk al blues al jazz, scomparso nel 2009.

Una sala gremita ma allo stesso tempo "intima", ha potuto godere della potenza vocale ed emotiva di un'artista che sa trasmettere catturando, come in un ipotetico abbraccio, il pubblico  in un viaggio non solo musicale ma anche sensoriale.

I brani introdotti dalla stessa Sarah Jane Morris e legati in qualche modo a episodi della sua vita familiare, sono stati: "Into my Arms" - Nick Cave, "Fell The Love" - Morris/Barker, "Imagine" John Lennon, "Piece Of My Heart" - Jerry Ragovoy, "I Shall Be Released" - Bob Dylan e di John Martyn "Couldn't Love You More", "Head and Heart", "Call Me", "Over the Hill", "Solid Air", "One World", "Sweet Little Mystery", "May You Never", "Don't Wanna Know".

Nel monologo finale l'artista ha lasciato il segno anche con le parole  sottolineando come tutti siano una comunità e non esseri sé stanti.

Sarah Jane Morris ha chiuso una serie di tre concerti dedicati alla musica jazz, il primo "Some Old Songs" sulle origini del jazz, il secondo "Ballads Open Trion" con Rossana Casale

L'organizzazione affidata a Omnia Events and More  e Associazione Ezechiel ha visto in Tiziano Brusco un anfitrione ad hoc, che ha saputo trasmettere l'entusiasmo e l'essenza dell'iniziativa.

 

Nel folto calendario del Modus - Spazio Cultura non poteva mancare la serata dedicata a Pier Paolo Pasolini con il recital "Tutto il mio folle amore" presentato per la prima volta nel 1989 da Grazia De Marchi voce, arrangiamenti e pianoforte, Giannantonio Mutto, fisarmonica Luca Degani e introdotto da Enrico De Angelis.

La proposta, riconducibile al filone del teatro canzone, è un percorso nei testi di Pier Paolo Pasolini scritti appositamente per canzone o arrangiati in sede postuma da interpreti di rilievo tra i quali Domenico Modugno, Sergio Endrigo, Giovanna Marini, Piero Piccioni, Piero Umiliani, Ettore De Carolis, Manos Hadjidakis.

Grazia De Marchi ha saputo interpretare la lucida follia, la crudeltà e le verità di Pasolini come in"Il soldato di Napoleone", "Ballata del suicidio", "Cristo al mandrione", "Marcrì Teresa detta pazzia", "Il valzer della Toppa", "Danze della sera", "Cosa sono le nuvole", "I ragazzi giù nel campo", "C'è forse vita sulla terra", traducendo la poesia in canzone restando fedele al “sentire” dello stesso Pasolini chiudendo la serata con: “Lamento per la morte di Pasolini" di Giovanna Marini 

Il Modus da un anno sta dando uno “scossone” all’immobilismo culturale che vive negli spazi spettacolo di Verona e il suo interland, dimostrando di avere un cartellone ricco di proposte di qualità.

È importante sostenere, chi come il Modus, ha investito economie in progetti culturali di rilievo, basterà fare una libera donazione anche on line seguendo le indicazioni sulla pagina di riferimento: https://modusverona.it/contatti/#sostieni

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