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Radio Garda Fm mediapartner dei grandi eventi del lago di Garda presenta “Note in Villa”, rassegna voluta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Castelnuovo del Garda e organizzata dall’Associazione “Amici della Musica del Lago di Garda”, con la Direzione Artistica del M° Emir Saul, un punto di riferimento nel panorama dello spettacolo estivo nella zona del Lago di Garda, stile e proposte.

Cinque appuntamenti in cartellone dal 28 giugno al 26 luglio, ogni giovedì alle 21.15 che si svolgeranno nelle Ville e nei luoghi più prestigiosi del Lago di Garda.

-         28 giugno  – PALAZZO COSSALI-SELLA Via Cossali, 1 – Castelnuovo d/G.

VANESSA TAGLIABUE YORKE “We like it hot” con MAURO OTTOLINI

Vanessa Tagliabue Yorke si dedica ad omaggiare la rara e preziosa figura di Annette Hanshaw, cantante americana degli anni venti, sulla scena per un periodo decisamente breve, ma capace di lasciare il segno con alcune registrazioni che la vedono al fianco di Benny Goodman e Jimmy Dorsey. Questa voce, dal timbro caldo, morbido, con una grande attitudine al swing, stregò tutta l'America e fu presto soprannominata dai musicisti "The personality Girl". Trasportandoci dolcemente lontano a quel tempo, la preziosa, duttile e multiforme vocalità di Vanessa esplora brani che inquadrano un momento storico della musica jazz, che avrebbe in seguito originato tante altre preziose gemme. La accompagnano tre musicisti che fanno parte dell’élite del jazz italiano di qualità indiscutibile, Mauro Ottolini (trombone), Paolo Birro (pianoforte) e Francesco Bearzatti (clarinetto) . Il risultato, lungi dal risultare una semplice rilettura, sprizza personalità e fascino, per la gioia da condividere di un piacevolissimo ascolto.

-       5 luglio – CORTE FINILON

Via Finilon, 7 (loc. Mongabia) Oliosi

PDEX - TRIBUTO A PINO DANIELE “The experience”

Anthony Roccolano porta avanti un progetto chiamato “PINO DANIELE EXPERIENCE”, attraverso il quale interpreta la musica del cantautore napoletano, accompagnato dalla sua chitarra e con la band PDEX GROUP, per ripercorrere la storia artistica e musicale di Pino Daniele e vivere un’esperienza unica nel suo genere. Attraverso un lavoro di ricerca sui tour del cantautore, il gruppo cerca di interpretare, secondo la propria sensibilità, i capolavori che ha lasciato l’artista. Come Pino li proponeva nei suoi live in modo sempre diverso, così il gruppo a suo modo vuole comunicare e trasmettere le stesse “emozioni in note”.

 

-          12 luglio  – CORTE CASTELLETTI, Via Belfiore, 6 – Cavalcaselle

PAMPA BRASS QUINTET “Dal tango al folklore sudamericano”

Composto da solisti delle più rinomate orchestre argentine, Pampa Brass cerca di diffondere la musica per ottoni da una prospettiva giovane, incoraggiando attraverso i suoi concerti lo sviluppo in tutto il continente. Il quintetto ha una grande versatilità di suoni, colori e tecnica, che viene visualizzato nell'interpretazione dei diversi stili musicali, generando così una proposta nuova e innovativa, con un vasto repertorio che spazia dai "classici" alla musica pop, al jazz e al folclore internazionale. Il programma per questa serata propone brani che vanno dal tango alla milonga, alla zamba e al folklore sudamericano.

 

-          19 luglio - VILLA BORGOGNONI-TOMMASI Piazza della Repubblica, 14 – Sandrà    

ZIKI PAKI BAND  “Equivoca(l)mente”

Più che un concerto si tratta di uno spettacolo, una sequenza di canzoni che vorrebbero essere altrettanti “numeri” di un antico Varietà: ecco la formula sposata, fin dal suo sorgere, dalla Ziki-Paki Band. Canzoncine impertinenti, motivetti sincopati ci proiettano nell’atmosfera spensierata degli “Anni Ruggenti”, gli anni ’20 del Novecento, tra sciantose e divette, fini dicitori e chansonniers. Brani umoristici, maliziosi o semplicemente grotteschi vengono riproposti con souplesse da un quartetto musicale con la voce e la conduzione di Freddy Colt, musicista e ricercatore che da oltre un ventennio esplora percorsi alternativi tra la canzone italiana e il jazz. La cura degli arrangiamenti, l’uso degli strumenti vengono abbinati ad una ricerca costumistica per completare scenicamente il quadro.


-       26 luglio – VILLA TANTINI Via Goito, 8 – Oliosi

EUSEBIO MARTINELLI GIPSY ORKESTAR “Balkan e Gipsy music”

Quando la Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar inizia a suonare, il palcoscenico d’improvviso scompare e sembra di essere sbalzati in una coloratissima atmosfera, degna delle migliori feste gitane. Una band italianissima, ma dal vero spirito gipsy, che sa trasformare doti e talento musicale in energia e divertimento. Il repertorio è basato sulla discografia originale di Eusebio Martinelli, leader e fondatore del gruppo, e comprende inoltre alcune tra le più celebri colonne sonore dei film di Emir Kusturica e Quentin Tarantino. Il ritmo, invece, è decisamente balkanico. Il curriculum, poi, è di tutto rispetto: Eusebio Martinelli ha collaborato con Vinicio Capossela, Negramaro, Roy Paci, Marc Ribot e molti altri ed ha aperto numerosi concerti di Goran Bregovic. 

 

 

In caso di pioggia i concerti si terranno al DIM Teatro Comunale di Castelnuovo d/G Via San Martino, 4 (loc. Sandrà).

 

Un’apertura di tutto rispetto quello della quattordicesima edizione di Note in Villa , manifestazione organizzata dall’Associazione Amici della Musica in collaborazione con il Comune di Castelnuovo del Garda.

E’ toccato a Vanessa Tagliabue Yorke inaugurare lo scorso giovedì 28 giugno il primo dei cinque eventi musicali che anche quest’anno verranno ospitati nelle belle ville e corti storiche del territorio: a Palazzo Cossali Sella, la cantante e poliedrica artista era accompagnata dai musicisti che da due anni sono con lei nel progetto dedicato alla figura di Annette Hahnshaw (il clarinettista Francesco Bearzatti, il trombonista Mauro Ottolini e il pianista Paolo Birro,anche co-ideatore insieme alla Tagliabue del disco “We like it hot”).

Scongiurando la pioggia e schivando i moscerini, la Tagliabue Yorke ha ricostruito filologicamente il contributo di Annette Hahnshaw alla musica jazz degli anni Dieci e Venti, restituendolo al pubblico di Note in Villa con la sua voce calda e sicura: da “Am I blue” a “Little white lies” passando per il ritmo black bottom di “Don’t take that black bottom away” e a ballad come “Moon song”.

L’edizione 2018 di Note in Villa, sotto la direzione artistica del Maestro Emir Saul, prosegue alle ore 21:15 di tutti i prossimi quattro giovedì di luglio: giovedì 5 luglio alla Corte Fenilon della frazione di Oliosi con il tributo di Anthony Roccolano a Pino Daniele, giovedì 12 luglio a Corte Castelletti di Cavalcaselle con il folklore sudamericano dei Pampa Brass Quintet, giovedì 19 luglio a Villa Borgognoni-Tommasi (Sandrà) con la Ziki Paki Band e il suo varietà anni Venti. La rassegna chiuderà giovedì 26 luglio a Villa Tantini (Oliosi) con la Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar.

 La diretta radio delle cinque serate è a cura di Radio Garda Fm, media partner di Note in Villa .

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Radio Garda Fm in collaborazione con la Nomad Film (www.nomadfilm.it) e P.F.A. Films dal 21 giugno 

presentano

L'AFFIDO - UNA STORIA DI VIOLENZA 

 

Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia

 

 Leone d'argento- Premio per la migliore regia

Leone del futuro - Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis"

Un esordio fuori dal comune – Le Monde

 

Un cast perfetto – Libération

Un debutto impressionante – The Hollywood Reporter

L'AFFIDO - UNA STORIA DI VIOLENZA

(Jusqu'à la garde)

un film di

Xavier Legrand

con

Denis Ménochet, Léa Drucker

Thomas Gioria, Mathilde Auneveux

distribuzione

Nomad Film Distribution e P.F.A. Films

***

SINOSSI

Dopo il divorzio da Antoine, Myriam cerca di ottenere l’affido esclusivo di Julien, il figlio undicenne.

Il giudice assegnato al caso decide però per l’affido congiunto. Ostaggio di un padre geloso e

irascibile, Julien vorrebbe proteggere la madre dalla violenza fisica e psicologia dell’ex coniuge. Ma

l’ossessione di Antoine è pronta a trasformarsi in furia cieca.

Accolto con entusiasmo dalla critica internazionale, premiato con il Leone d'argento per la migliore

regia e il Leone del Futuro come migliore opera prima all’ultima Mostra di Venezia, L'affido - Una

storia di violenza è un film che – come spiega il regista – “rivela la violenza sotterranea, le paure taciute, le

minacce sommesse” vissute ogni giorno da migliaia di donne, in tutto il mondo.

***

IL FILM SARA' PROIETTATO IN PRIMA VISIONE NAZIONALE NELLE SALE:

ALBEROBELLODEI TRULLI ARENA
BICOCCAUCI
BOLZANOCAPITOL
CAMAIOREBORSALINO
CASTELLANA GROTTEMILLELUCI
FIRENZESPAZIO UNO
FIUMICINOP.LEONARDO UCI
GENOVAAMERICA
MESTREUCI
MONCALIERIUCI
PADOVAMPX
PIACENZAUCI
PIOLTELLOUCI
PERUGIAPOST MODERNISSIMO
POLIGNANO A MAREVIGNOLA
PRATOCENTRO PECCI
REGGIO CALABRIALUMIERE
ROMANUOVO AQUILA
ROMANUOVO SACHER
ROMAUCI P.ROMA
SAVIGNANO RUBICONEUCI
SERAVEZZA SCUDERIE GRAN DUCALI
TORINOUCI LINGOTTO
TRENTOASTRA
TRIESTE GIOTTO
VILLESSEUCI GORIZIA

 

#NO.MAD ENTERTAINMENT E #RADIOGARDAFM MEDIAPARTNER PRESENTANO :   

 

DAL 22 MARZO NEI CINEMA ITALIANI INGRANDISCI L'IMMAGINE PER VEDERE IL LUNGOMETRAGGIO NELLA TUA CITTA'

 



Regia / Director:Hubert Charuel
Cast: Swann Arlaud, Sara Giraudeau
Drama Thriller / 84'

                    SINOSSI                      

Pierre, un giovane allevatore di mucche da latte, è legato anima e corpo alla sua terra e ai suoi animali. Il futuro dell'azienda familiare però è messo in pericolo quando un'epidemia vaccina si diffonde in Francia. Il protagonista sarà trascinato in un vortice di colpe e speranze da cui sarà sempre più difficile uscire, spingendolo sino ai limiti estremi della legalità pur di salvare i suoi amati animali.
 
 
 
 

Al Modus - Spazio cultura nuovo appuntamentocon la rassegna Great Acustics, percorso dedicato all'universo del cantautorato e alla musica blues, etno, folk. Ospite della serata Massimo Coppola accompagnato da Marco Mottola al contrabbasso, Stefano Naclerio alsassofono, Beppe Gioacchini alle percussioni.

A un anno dalla presentazione del terzo album "Cristallino" edito da Freecom, il primo "The Answer" (2011) e il secondo "Sinceri Oroscopi" (2013), Massimo Coppola ripropone sul palco del Modus, brani in una versione più jazz grazie all'aggiunta del sassofono di Stefano Naclerio.

"Cristallino" è un album a tratti crudo e a tratti aperto ai “sogni”, perchè l'uomo per natura è un sognatore, intrappolato nelle catene di una società che illude e disillude un po’ l'antitesi dei buoni sentimenti. Il genere umano alla fine è la somma di ciò che è positivo e di ciò che è negativo, yin e yang, nell'eterna ricerca dell'equilibrio, come nei brani "La pace interiore" e "Controtempo".

Con i brani "L'embolo è il sintomo" e "Lotte"  il pensiero corre al film "Un giorno di ordinaria follia"  (film del 1993 diretto da Joel Schumacher), l'esplosione o l'implosione dell'anima, il punto di non ritorno.

Ma la sua musica è aperta alla speranza e ai sogni come in "Ancora Stelle" perché "...il mondo è ancora di chi ride", "Percorrere" o"Sano come un pesce" emblema dell'album.

Nella serata hanno trovato posto anche rivisitazioni significative per l’animo dell’artista, come "Pale Shelter" dei Tears for Fears, "Maronna Mia" Pino Daniele, "Stella di Mare" Lucio Dalla, "Mad World" Roland Orzabal cantata in coppia con la brava Silvia Falivene.

Un album che può essere considerato come un vino da meditazione e un ottimo spunto di riflessione.

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La splendida cornice della Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico ha ospitato una delle più importanti interpreti e autrici del panorama soul, jazz e R&B del Regno Unito: Sarah Jane Morris accompagnata dai chitarristi Tony Remy e Tim Cansfield.

L'occasione: la presentazione del disco "Sweet Little Mystery. The songs of John Martyn", nel quale, la cantante e autrice britannica, con la collaborazione di Tony Remy, ha voluto rendere omaggio al musicista scozzese John Martyn, indiscusso talento dalla vita travagliata che ha spaziato dal folk al blues al jazz, scomparso nel 2009.

Una sala gremita ma allo stesso tempo "intima", ha potuto godere della potenza vocale ed emotiva di un'artista che sa trasmettere catturando, come in un ipotetico abbraccio, il pubblico  in un viaggio non solo musicale ma anche sensoriale.

I brani introdotti dalla stessa Sarah Jane Morris e legati in qualche modo a episodi della sua vita familiare, sono stati: "Into my Arms" - Nick Cave, "Fell The Love" - Morris/Barker, "Imagine" John Lennon, "Piece Of My Heart" - Jerry Ragovoy, "I Shall Be Released" - Bob Dylan e di John Martyn "Couldn't Love You More", "Head and Heart", "Call Me", "Over the Hill", "Solid Air", "One World", "Sweet Little Mystery", "May You Never", "Don't Wanna Know".

Nel monologo finale l'artista ha lasciato il segno anche con le parole  sottolineando come tutti siano una comunità e non esseri sé stanti.

Sarah Jane Morris ha chiuso una serie di tre concerti dedicati alla musica jazz, il primo "Some Old Songs" sulle origini del jazz, il secondo "Ballads Open Trion" con Rossana Casale

L'organizzazione affidata a Omnia Events and More  e Associazione Ezechiel ha visto in Tiziano Brusco un anfitrione ad hoc, che ha saputo trasmettere l'entusiasmo e l'essenza dell'iniziativa.

 

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L'edizione 2019 del Festival della Bellezza -"L'Anima e le Forme" offre un cartellone ricco di appuntamenti, come l’esibizione del maestro Nicola Piovani nella suggestiva cornice del Teatro Romano di Verona accompagnato da una ensemble composta daMarina Cesari al sax/clarinetto, Pasquale Filastò al violoncello/chitarra, Ivan Gambini alla batteria/percussioni, Marco Loddo al contrabbasso, Rossano Baldini alle tastiere.

"La musica è pericolosa" è un viaggio nei ricordi, nelle sensazioni e nella frase pronunciata a suo tempo da Federico Fellini chesi ritrova il significato del concerto. E' lo stesso Piovani che spiega come debba essere intesa la frase nella sua eccezione positiva: una sensazione di spaesamento quasi adolescenziale simile al primo innamoramento.

Gli aneddoti legati alle celebri composizioni del maestro Piovani svelano lati poco conosciuti dei registi con cui ha lavorato, come: Federico Fellini, che amava ascoltare di tutto durante le sedute di composizione, sedute quasi terapeutiche dove il regista lasciava andare la mente e la fantasia; Mario Monicelli con cui invece le sedute erano veloci e istintive.

Nicola Piovani racconta anche quando, seduto al pianoforte, accarezza i tasti e subito le note prendono il colore dei film di successo come: "L'intervista" e "Ginger e Fred" di Federico Fellini, "Il Marchese del Grillo"  e "Speriamo che sia femmina" di Mario Monicelli, "Jamon Jamon" di Bigas Luna.

L'amore per la musica del maestro Piovani è palpabile e come in un'ipotetica lezione, sale in cattedra e illustra come la forza della musica arrivi dall'antichità, ricordando il potere del canto delle sirene sconfitte da Orfeo o il ballo con cui Salomè concupì Erode proponendo un dittico "Partenope" e"La danza dei sette veli", accompagnati dai disegni di Milo Manara proiettati sullo schermo di scena.

Il viaggio prosegue e il pensiero si ferma su Marcello Mastroianni e sulla canzone "Caminito" cantata sul set del film argentino del 1993 "De eso no se habla" o ricordando le sensazioni provate da adolescente quando sentiva arrivare la banda per i festeggiamenti del santo patrono, ricordi diventati spunto per l'aria d'ingresso negli spettacoli di Roberto Benigni come la melodia ripetuta delle campane di un convento detto "suore di Ivrea", MI FA SOL, che venne inserita come rif nella canzone di Fabrizio De André "Storie di un impiegato".

In chiusura bis con la colonna sonora del film "La vita è bella".

Un concerto non concerto quello di Nicola Piovani quasi uno storytelling che ha saputo trasportare il Teatro Romano in un viaggio immaginario di sentimenti e sensazioni.

Un applauso all’organizzazione IDEM sempre attenta alla qualità e alla “bellezza”.

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Nel folto calendario del Modus - Spazio Cultura non poteva mancare la serata dedicata a Pier Paolo Pasolini con il recital "Tutto il mio folle amore" presentato per la prima volta nel 1989 da Grazia De Marchi voce, arrangiamenti e pianoforte, Giannantonio Mutto, fisarmonica Luca Degani e introdotto da Enrico De Angelis.

La proposta, riconducibile al filone del teatro canzone, è un percorso nei testi di Pier Paolo Pasolini scritti appositamente per canzone o arrangiati in sede postuma da interpreti di rilievo tra i quali Domenico Modugno, Sergio Endrigo, Giovanna Marini, Piero Piccioni, Piero Umiliani, Ettore De Carolis, Manos Hadjidakis.

Grazia De Marchi ha saputo interpretare la lucida follia, la crudeltà e le verità di Pasolini come in"Il soldato di Napoleone", "Ballata del suicidio", "Cristo al mandrione", "Marcrì Teresa detta pazzia", "Il valzer della Toppa", "Danze della sera", "Cosa sono le nuvole", "I ragazzi giù nel campo", "C'è forse vita sulla terra", traducendo la poesia in canzone restando fedele al “sentire” dello stesso Pasolini chiudendo la serata con: “Lamento per la morte di Pasolini" di Giovanna Marini 

Il Modus da un anno sta dando uno “scossone” all’immobilismo culturale che vive negli spazi spettacolo di Verona e il suo interland, dimostrando di avere un cartellone ricco di proposte di qualità.

È importante sostenere, chi come il Modus, ha investito economie in progetti culturali di rilievo, basterà fare una libera donazione anche on line seguendo le indicazioni sulla pagina di riferimento: https://modusverona.it/contatti/#sostieni

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Dal 4 al 7 dicembre al Teatro SS. Trinità va in scena il nuovo spettacolo di Alberto Rizzi con Diego Facciotti e Chiara Mascalzoni prodotto da Ippogrifo Produzioni, con il patrocinio della Provincia di Verona e dell'Associazione Alzheimer Italia - sezione di Verona.

Liberamente ispirato alla vita di Riccardo III d'Inghilterra, lo spettacolo conduce il pubblico in un percorso spazio-temporale non ordinato, nel quale il fulcro del tutto sono i sentimenti e quanto questi vadano oltre la malattia.

"Riccardo Perso" è un ossimoro dei sentimenti, una storia di coraggio per chi si trova ad affrontare una malattia cognitiva degenerativa come l'Alzheimer, tradotta sul palcoscenico nella sua 50esima regia da Alberto Rizzi, con una tale delicatezza da permettere al pubblico di metabolizzare il messaggio senza risultare oppressivo, cercando di fornire una chiave di lettura nell' "ABC emotivo" di tutta la storia.

Chiara Mascalzoni e Diego Facciotti, interpreti non tanto dei personaggi ma di un circuito emozionale, nel quale, forse, “sta peggio chi sta meglio”.

Chiara Mascalzoni, moglie, amante, infermiera, madre in un mix di ironia, sarcasmo e dolore nell'affrontare il decadimento mentale di chi si vuole bene e si ama.

Diego Facciotti nel Riccardo III porta l'essenza della fragilità umana, inconsapevole latore di una lettera che non ha fine o che forse si ripete all'infinito.

Non meno importante la costruzione e le soluzioni sceniche, una struttura che ruota e si modifica in velocità adattandosi ai numerosi flashback durante lo spettacolo, la stessa velocità con cui gli attori cambiano i costumi in scena.

Sold-out per il debutto, che ha visto un pubblico attento composto non da “abbonati” di una stagione teatrale di cui non conoscono neanche il programma, ma da fruitori del teatro a cui resta solo che emozionarsi.

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Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II "Ordinatio Sacerdotalis"

Venerabili Fratelli nell'Espiscopato

"1. L'ordinazione sacerdotale, mediante la quale si trasmette l'ufficio che Cristo ha affidato ai suoi Apostoli di insegnare, santificare e governare i fedeli, è stata nella Chiesa cattolica sin dall'inizio sempre esclusivamente riservata agli uomini......."

e la parola uomini non è intesa come essere umano, ma come identità di sesso maschile.

Il millenario dibattito del ruolo della donna nella chiesa cattolica, è il soggetto principale dello spettacolo "Sic Transit Gloria Mundi", che per il terzo anno consecutivo, viene replicato a Verona, quest'anno al Teatro SS. Trinità.

Prodotto da Ippogrifo Produzioni, produzione cine-teatrale indipendente, scritto e diretto da Alberto Rizzi e interpretato da Chiara Mascalzoni, "Sic Transit Gloria Mundi" èun monologo dissacrante sulla veste della donna nella chiesa cattolica, che in un futuro non tanto prossimo, ipotizza la possibilità dell'elezione di un Papa di sesso femminile.

Un argomento scottante, affrontato senza inutili faziosità sessiste, che sfiora con ironia la storia e i fatti, contrapponendo le aberrazioni compiute nei secoli dagli alti prelati nella sascralità del loro ruolo.

La sapiente ironia di Chiara Mascalzoni accompagna il pubblico in questo j'accuse, cucendosi addosso il ruolo di narratrice e interprete.

Punto di forza dello spettacolo, una scrittura semplice senza sovrastrutture ideologiche o filosofiche di sorta, che cattura il pubblico fin dall'inizio.

Prodotto a marzo 2016, in questi tre anni lo spettacolo si è aggiudicato diversi premi tra i quali il secondo posto al Premio Cervi nel 2016 (Reggio Emilia), miglior interpretazione al Doit Festival 2017 (Roma), selezionato per l' Avignone Off 2018.

Chiuso il sipario, "Sic Transit Gloria Mundi", lascia parlare di se concedendo al pubblico ampi spazi di riflessione, una vera rarità nell’attuale povertà drammaturgica dei programmi teatrali veronesi e nazionali.

 

Un elogio particolare a Ippogrifo Produzioni, che senza alcuna sovvenzione statale, riesce a coinvolgere un pubblico sempre più vasto in operazioni di successo. 

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